La fermata del bus di Baltasound

In Geografia insolita, Isole, Trasporti di Silvio DellʼAcqua

Baltasound


1 – Baltasound (© M.Pennington)

Unst, la più settentrionale tra le isole abitate dell’arcipelago delle Shetland, il più remoto arcipelago della Scozia. Baltasound è il principale centro urbano dell’isola, potremmo dire l’unico centro visto che gli altri sono poco più che accrocchi di case sparse lungo le coste frastagliate. Anche la definizione di “centro urbano” è naturalmente relativa, perché l’intera isola di Unst conta poco più di seicento abitanti[1] i quali chiamano “Mainland”, terraferma,[2] l’isola principale che dista 160 km dalla costa della Scozia e di abitanti non ne ha più di ventimila[1] in 970 km², una densità di popolazione pari a quella delle Isole Salomone.[3]

Baltasound, che sorge sulla baia -appunto- di Balta Sound[4] la quale a sua volta deve il nome all’isoletta disabitata di Balta che ne protegge l’imbocco dalle mareggiate, fu sino agli inizi del XX secolo il principale porto per la pesca delle aringhe delle Shetland che rimane tuttora la principale attività dell’isola. A Baltasound si trova l’ufficio postale più a Nord del Regno unito, almeno da quando, nel 1999, fu chiuso quello del minuscolo villaggio di Haroldwick che deteneva in precedenza questo primato.[5] In realtà però, a partire dalla stessa isola, molte cose ad Unst sono le “più a nord” del Regno Unito: il faro di Muckle Flugga, la strada,[6] l’ultima casa di Haroldswick,[7] il birrificio[8] e l’autobus più settentrionale: la linea numero 28,[9] l’unica dell’isola. Alla mattina l’autobus raccoglie anche i ragazzi che si recano alla “Baltasound Junior High School”, la scuola -neanche a dirlo- più a Nord del Regno Unito.

Nel 1996 la vecchia pensilina marrone al termine di Littlehamar Road all’intersezione con la A968, la strada principale dell’isola[10] fu dichiarata pericolante e demolita. I bambini che aspettavano l’autobus per andare alla scuola più a Nord del Regno Unito sarebbero rimasti esposti alla pioggia, alla neve ed al vento delle Shetland se uno di loro, incoraggiato dal padre, non avesse preso l’iniziativa di scrivere una lettera al quotidiano locale Shetland Times, il giornale più a Nord di tutto il Regno Unito, chiedendo un nuovo riparo per sé, per la propria bicicletta (con cui raggiungeva la fermata) e per i propri compagni di scuola. Il ragazzino si chiamava Bobby Macaulay ed aveva sette anni; la su lettera non passò inosservata: lo Shetland Island Council, l’autorità amministrativa locale,[11] fece installare le nuove pensiline rosse che oggi si vedono a Unst. A rendere la fermata tanto popolare fu però ciò che accadde in seguito: dopo pochi giorni dalla installazione della nuova pensilina, qualcuno la arredò con un un tavolo ed un divano in cesteria.[12] Poco dopo furono aggiunti un televisore ed un piccolo scaldavivande, sempre senza che nessuno rivendicasse il generoso gesto. Con l’inverno comparve anche una stufa elettrica[13] ed un tappeto. La pensilina di Littlehamar Road stava diventando sempre più confortevole ed al contempo popolare tra la gente delle Shetland e non solo: il guest book si riempiva di firme e suggerimenti, tra i quali spiccava la richiesta di un sito web, che fu attivato entro un paio di anni (1998). In occasione dei festeggiamenti per il nuovo millennio a Unst vennero organizzati numerosi piccoli eventi sparsi per l’isola ed anche la pensilina ebbe il proprio piccolo festival, il più a nord di tutto il Regno Unito: diversi musicisti suonarono al suo interno senza un programma preciso, ed accanto ad essa fu parcheggiato un autobus verde dentro cui, per tutto il giorno, vennero serviti cibi e bevande.

 La pensilina nel tema turchese del 2008

2 – La pensilina nel tema turchese del 2008. (© N.Mutton).

Nel 2004 la cabina dovette essere spostata di pochi metri per consentire la realizzazione di un piccolo parcheggio, separato dalla strada principale da una piccola isola spartitraffico che fu intitolata al conduttore radiofonico britannico John Peel, una delle voci storiche della BBC, deceduto in quello stesso anno a Cuzco, in Perù. Si tratta probabilmente dell’unica aiola ad avere un proprio toponimo e John Peel è forse l’unico personaggio a cui è stato dedicato uno spartitraffico. Ogni anno la cabina viene addobbata seguendo un nuovo tema: il 2005 fu l’Africa,[14] con tende “giraffate” e libri sul continente nero; nel 2006 lo “spazio” per il semplice motivo che la cabina ricordava vagamente un “Tardis”[15] della storica serie televisiva Doctor Who che proprio in quel periodo fu ripresa dalla BBC dopo oltre vent’anni di abbandono. Anche Phil e Liz, i due criceti di peluche che dal 1999 soggiornano in una gabbietta all’interno della cabina, vengono agghindati secondo il tema corrente. Il 2007 inaugurò la serie dei colori con il tema giallo, seguito dal turchese l’anno successivo e dal rosa nel 2009.

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3 – Interno: l’arredo a tema nautico del 2011 (© C.Downer).

Il 2010 fu dedicato ai mondiali di calcio in Sudafrica, con tende e cuscini decorati con sagome di calciatori e palloni; mentre il 2011 fu a tema nautico perché quell’anno la “Tall Ships’ Race” (tradizionale regata riservata ai grandi velieri) avrebbe fatto tappa a Lerwick, capoluogo delle Shetland. Il 2012 fu il turno del colore rosso ed il 2013, invece, è stato l’anno del verde e delle pecore. Senz’altro è il posto migliore dove aspettare l’autobus.

2013

4 – Il tema del 2013: verde, con pecore (© M.Pennington).

Note

  1. [1]632 nel 2011. Fonte: Scotland’s Census. (PDF) “First Results on Population and Household Estimates for Scotland – Release 1C (Part Two).” 15 agosto 2013.
  2. [2]Mainland è anche il nome ufficiale: deriva dal norreno megenland che significa appunto “terraferma”
  3. [3]19,4 abitanti/km²
  4. [4]In inglese, sound significava in origine “stretto”, canale naturale; dall’anglosassone o antico norreno sund, “nuotare” (probabilmente inteso nel senso di un tratto di mare che poteva essere attraversato a nuoto). È diventato in seguito sinonimo di baia, insenatura, luogo protetto dove ancorare.
  5. [5]Blue day at red post office.” BBC News. BBC, 29 Nov. 1999. Web. 8-12-2013.
  6. [6]Holsten Road, se si esclude qualche sentiero
  7. [7]Haroldswick.” Undiscovered Scotland. Web. 6-12-2013
  8. [8]Valhalla Brewery di Haroldswick: produce sei tipi di birra denominati Auld Rock, White Wife, Simmer Dim, Sjolmet Stout, Old Scatness e Island Bere.
  9. [9]Orari dell’autobus di Unst: “North Isles Mainline and Feeders” ZetTrans – Shetland’s Transport Partnership. 6-12-2013.
  10. [10]In realtà la strada principale, che attraversa tutta l’isola da Belmont ad Haroldswick, è il tratto finale della A968: una  “A-Road” (le strade principali della Scozia), la più lunga delle 4 presenti alle Shetland: inizia a Voe sulla Mainland (l’isola più grande) ed attraversa tutta l’isola di Yell per arrivare ad Unst, includendo due attraversamenti via traghetto. Naturalmente è la A-Road più a Nord del Regno Unito.
  11. [11]Amministrativamente, l’arcipelago delle Shetland è una delle 32 regioni unitarie che costituiscono la Scozia. L’isola di Unst è una civil parish, ovvero una suddivisione amministrativa ad uso statistico e priva di organi di governo diretto, e dipende pertanto direttamente dallo Shetland Island Council. Per fare un paragone con il sistema amministrativo italiano, l’intero arcipelago costituisce un unica municipalità di cui Unst è una frazione.
  12. [12]Cesteria: oggetti realizzati intrecciando fibre vegetali, come vimini o midollino.
  13. [13]Per la precisione, secondo il sito ufficiale, una stufa elettrica ad infrarossi a due tubi radianti.
  14. [14]Il tema fu scelto in occasione della partenza di Bobby per l’Africa
  15. [15]Una immaginaria macchina del tempo/astronave dall’aspetto di una police box (le cabine telefoniche blu della polizia britannica degli anni ’50).

Bibliografia e fonti

Immagini

  1. © Mike Pennington, 11-12-2011 [CC-BY-SA-2.0] da Geograph.
  2. © Nicholas Mutton, 22-08-2008 [CC-BY-SA-2.0] da Geograph.
  3. © Cris Downer 31-7-2011 [CC-BY-SA-2.0] da Geograph.
  4. © Mike Pennington, 21-4-2013 [CC-BY-SA-2.0] da Geograph.
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Silvio DellʼAcqua

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Fondatore, editore e webmaster di Lapůta. Cultore di storia della Croce Rossa Internazionale. Appassionato di ricci.