Sulla minuscola isola di Märket, brullo e ventoso scoglio nel Baltico, ci sono solo due cose: un faro del 1885 tuttora in funzione, e la insolita linea di confine tra Svezia e Finlandia. Le rispettive storie sono strettamente legate tra loro…
Kiipsaare Tuletorn, il faro pendente
All’imbocco dell Golfo di Riga, al confine tra Estonia e Lettonia, si trova una grande isola che divide le acque della baia del Mar Baltico: è l’isola di Saaremaa, la più grande dell’arcipelago estone. Un paradiso naturale che vanta località termali e suggestivi edifici come mulini a vento, fortezze teutoniche e fari. Uno di questi ultimi è davvero particolare: è pendente, come la celeberrima torre di Pisa, ma -a differenza di quest’ultima- si è in parte raddrizzato. Da solo.
Il faro di Bishop Rock
Il “cane delle Scilly” non è un animale, ma una distesa di scogli «terribili a vedersi», pronti ad azzannare le navi di passaggio con duri denti di granito. La marina militare britannica vi perse un’intera flotta nel 1707 e su quelle rocce terminò la sua folgorante carriera anche la più celebre cantante d’opera del XVII secolo, Ann Cargill (una popstar ante-litteram), in uno dei più tristemente noti naufragi della storia. Per evitare tutto questo era necessario un faro, proprio nel punto più pericoloso, e per costruirlo bisognava strappare al mare pochi metri quadrati di nuda roccia. Furono necessari quarant’anni e la caparbietà di un’intera dinastia di ingegneri per riuscirci.
Carraigín, budino di alga irlandese
l carraigín (in lingua irlandese, o An Cairgean in gaelico scozzese) è un budino tipico del West Cork, suggestiva zona dell’Irlanda sud occidentale, ma diffuso anche in Scozia. Si ottiene dalla bollitura nel latte del muschio d’Irlanda o lichene marino, nome sotto cui vanno due alghe diffuse su tutte le coste dell’atlantico: Chondrus crispus (Stackhouse, 1797) o “crondo crispo” e Gigartina mamitiosa, dette appunto carraigín che in irlandese significa “muschio della roccia” e note …
«Nebbia sulla Manica, il continente è isolato»
«Fog in the Channel, Continent cut off»: nebbia sulla Manica, il continente è isolato. Spesso la stampa moderna scherza sull’isolazionismo britannico citando un celebre titolo di giornale del “Daily Mirror” degli anni ’40. O forse era di “Punch” del ’48. No, era del “London Times” del 1930. No, del 1880… ma insomma, chi e quando ha utilizzato questa frase?
Sanganeb, l’isola del faro
Di solito, un faro viene costruito su un’isola, e non l’isola in funzione del faro: è proprio quello che è successo invece a Sanganeb, in Sudan. Intorno al faro è sorto infatti un isolotto artificiale con tanto di piazzetta, biblioteca, ed una piccola ferrovia. Un minuscolo villaggio sperduto tra i coralli a 18 km dalla costa più vicina, un microcosmo che ospita il personale del faro, una presidio della marina militare e un avamposto scientifico dell’università sudanese.
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