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Georgia Guidestones: istruzioni per l’apocalisse

In Architettura, Cultura popolare, Geografia insolita, Monumenti di Silvio DellʼAcqua

Nella Georgia (USA) c’è un enigmantico monumento, un dolmen moderno la cui costruzione risale agli anni ’80 ed è ben documentata, ma l’identità di chi l’abbia progettato, commissionato e finanziato resta avvolta nel mistero.
Una inquietante iscrizione recita «mantieni l’umanità sotto 500 milioni» e «guida saggiamente la riproduzione»: i cardini fondanti della teoria del complotto del cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale sono scolpiti nella roccia a caratteri cubitali: è davvero la dimostrazione dell’esistenza di un governo ombra mondiale, come ritengono i cospirazionisti?

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La Galleria: breve storia del “salotto” di Milano

In Architettura, Città di Alessio Lisi

La Galleria, definita il “salotto” di Milano, attrae ogni giorno migliaia di turisti delle più diverse nazionalità: tutti restano meravigliati dalla bellezza dell’opera, in molti si fermano a fare shopping tra i vari negozi, in tanti eseguono ancora il rito scaramantico su un mosaico. Eppure la Galleria ha una propria storia che parte da lontano, quando Milano era ancora dominio austriaco per poi concretizzarsi nell’Italia appena unificata. In questa storia si intrecciano la Milano risorgimentale, il re Vittorio Emanuele II, un architetto bolognese, una compagnia di costruzioni inglese, i “maestri di Brera” e migliaia di operai.

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Il faro di Bishop Rock

In Architettura, Fari, Isole di Silvio DellʼAcqua

Il “cane delle Scilly” non è un animale, ma una distesa di scogli «terribili a vedersi», pronti ad azzannare le navi di passaggio con duri denti di granito. La marina militare britannica vi perse un’intera flotta nel 1707 e su quelle rocce terminò la sua folgorante carriera anche la più celebre cantante d’opera del XVII secolo, Ann Cargill (una popstar ante-litteram), in uno dei più tristemente noti naufragi della storia. Per evitare tutto questo era necessario un faro, proprio nel punto più pericoloso, e per costruirlo bisognava strappare al mare pochi metri quadrati di nuda roccia. Furono necessari quarant’anni e la caparbietà di un’intera dinastia di ingegneri per riuscirci.