Luglio col bene che ti voglio

In Geografia insolita di Silvio DellʼAcqua

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Uscire in strada in un primo pomeriggio di luglio in un paesino della bassa padana è un’esperienza irreale. L’aria è rovente, ma ferma, come tutto il resto. C’è il sole, ma non brucia la pelle come al mare, anzi c’è quasi buio per la coltre di afa: la luce è strana, lattiginosa, anch’essa immobile. Non sembra nemmeno di essere all’aperto, con questo volta grigio–azzurrognola sopra la testa che sembra schiacciare come un soffitto troppo basso. Le ombre non sono ben definite a causa dell’umidità che diffonde la luce in ogni direzione, producendo uno strano albedo nell’aria che fa sembrare tutto finto: l’asfalto abbagliante delle strade deserte, le case, le recinzioni, i giardini che non emanano alcun profumo. Forse ce l’hanno, ma è coperto da un miscuglio di odori che ormai abbiamo imparato ad ignorare come un rumore di fondo, tra i quali spicca sempre la nota aspra dell’erba tagliata e quella calda del letame di qualche cascina. Tutto è avvolto in un silenzio ovattato, nemmeno gli uccelli cinguettano con questo caldo; si sente solo qualche grillo e ogni tanto il rotolare delle gomme di un’automobile che chissà dove andrà, in un centro commerciale dai parcheggi roventi o in un altro posto uguale a questo, sperduto in una pianura infinita.

Lungo il dominio dell’Oceano Padano
vigono solo i toni spenti dell’umore… Mirko Volpi, Oceano Padano


L'autore

Silvio DellʼAcqua

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Fondatore, editore e webmaster di Lapůta. Cultore di storia della Croce Rossa Internazionale. Appassionato di ricci.